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208 | capo primo |
Che se dell’opre mie chiedi a un Eleo
Dirai ch’e’ narra incredibili cose.
Costui, scrive Favorino, si servi di definizioni tratte dalla materia matematica; più spesso, per altro, Socrate e i suoi seguaci, e in seguito Aristotele e gli Stoici. Primo appellò mondo (κόσμον) il cielo, e rotonda la terra, siccome afferma Teofrasto di Parmenide, e Zenone di Esiodo. Si dice che fu suo antagonista Cilone, come di Socrate Antidico. — Su Pitagora atleta si leggeva anche questo epigramma:
Uscendo impube de’ fanciulli, venne
Alle gare d’Olimpia questo samio
Pitagora, figliuolo di Crateo.
XXV. Il filosofo scrisse anche questa lettera:
pitagora ad anassimene.
„E tu pure, o ottimo, se per famiglia e per gloria di nulla fossi superiore a Pitagora, saresti partito da Mileto onde cambiar paese. Ora ti rattiene la paterna celebrità, che me pure riterrebbe se fossi simile ad Anassimene. Se voi che siete uomini utili abbandonate le città, tolto è l’ornamento di esse, e maggiore si fa per loro il pericolo de’ Medi. Nè bello è ognora l’astrologare, e più bello è l’aver cura della patria. Nè io tutto mi do alle deputazioni, ma sì alle guerre che in diversi luoghi fannosi gli Italioti fra loro.“.