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200 capo primo

bestie, e per essi farsi e purificazioni ed espiazioni e presagj e simili. — Delle cose che esistono negli uomini chiamò principalissima l’anima, conduca essa al bene od al male; e felici gli uomini ch’ebbero in sorte un’anima buona; essa per altro nè mai essere tranquilla, nè mai dominata da uno stesso pensiero. Il giusto essere quello per cui si giura, e però giurarsi per Giove. Essere un’armonia e la virtù e la salute e ogni bene e dio; e quindi ogni cosa consistere d’armonia; e l’amicizia essere un’eguaglianza armoniosa. Stimare che gli dei e gli eroi non debbansi onorare a uno stesso modo, ma i numi sempre con lodi e vestir bianco, e col serbarsi puri; gli eroi da mezzo dì. Ottenersi la purità per mezzo di espiazioni e lavacri e aspersioni, e coll’essere incontaminati da’ funerali, da’ concubiti e da’ immondezze d’ogni maniera, e coll’astenersi da carni rose e morticine, e da triglie e da melanuri, e dalle uova e dagli animali che nascono dalle uova, e dalle fave e dal resto che vietano anche quelli che celebrano le purificazioni ne’ sacrati. — Dice Aristotele, nel libro Delle fave, aver egli ordinato di astenersi da esse, sia perchè sono simili alle pudende, o alle porte dell’Averno, non essendo geniculate; sia perchè corrompono, o perchè sono simili alla natura dell’universo, o perchè oligarchiche: certo si dà con esse il voto. — Non doversi raccogliere ciò che cade dalla mensa, per non avvezzarsi intemperante del cibo, o per lasciarlo a qualche morto. — Aristofane per altro afferma essere degli eroi ciò che cade, dicendo negli Eroi:

     Non gustar quel che cade nel banchetto.