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pitagora. 199

sensi in generale, ma specialmente la vista, essere un vapore assai caldo; e per questo, dice, vedersi da noi traverso l’aria e traverso l’acqua, resistendo al freddo il calore. Poichè se il vapor degli occhi fosse freddo, struggerebbesi contro un’aria che il fosse del pari. Ora, in qualche luogo, chiama gli occhi porte del sole. Sì fatta dottrina insegna anche circa l’udito e gli altri sensi. — Triplicemente dividersi l’anima dell’uomo, in mente, ragione, animo: mente ed animo essere anco negli altri animali, ragione soltanto nell’uomo. Il principato dell’anima stendersi dal cuore sino al cervello; e la parte di essa ch’è nel cuore essere l’animo, la ragioue e la mente quella che nel cervello, e stille cadenti da questo i sensi; la parte ragionevole, immortale; le altre, mortali. L’anima essere nutrita dal sangue; e le ragioni dell’anima, venti; e dessa e le ragioni, invisibili, dacchè invisibile è anche l’etere. Essere legami dell’anima le vene, le arterie ed i nervi; ma fatta ch’ella sia vigorosa e quieta in balìa di sè, diventare suoi legioni i ragionamenti e le opere. — Gettata sulla terra, vagare per l’aria a guisa di corpo. Mercurio essere il custode delle anime, e per ciò chiamato conduttore e preside a’ commerci di quelle, e terreno, portando via le anime dai corpi dalla terra e dal mare, e conducendo le pure in luoghi altissimi; ma le impure nè a queste accostare, nè le une all’altre, per essere dalle erinni legate con nodi infrangibili. Tutta l’aria essere piena di anime, e queste considerarsi di démoni e d’eroi, e da queste mandarsi agli uomini i sogni ed i segni del male e della salute, ed agli uomini non solo, ma eziandio a’ quadrupedi ed all’altre