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194 capo primo

tagorico Senofilo come potrebbe educare meglio un figlio, rispose, se fosse nato in una città ben governata. — Molti altri e’ fece, per l’Italia, onorati e virtuosi, e Zaleuco e Caronda i legislatori.

XVI. Era Pitagora dell’amicizia abile cultore, sopra tutto quando sapea che taluno fosse unito seco per comunanza di simboli.

XVII. E simboli suoi erano questi: Non rimuovere il fuoco colla spada. — Non passare sopra la bilancia. — Non seder sulla chenice. — Non mangiare il cuore. — Non concorrer a toglier il peso, ma ad accrescerlo. — Fa di aver sempre legate le coltrici. — Non portare attorno l’immagine di dio nell’anello. — Scancella nella cenere le tracce della pentola.Non pulirti il sedere con una teda. — Non far acqua rivolto al sole. — Non andare per la via frequentata. — Non tendere facilmente la destra. — Non aver comune il tetto colle rondini. — Non allevare uccelli dall’unghia adunca. — Non pisciare nè posarti su’ ritagli dell’unghie e sui capelli tagliati. — Evita la spada acuta. — Viaggiando non volgerti indietro a guardare i confini. — Col non rimuovere il fuoco colla spada intendeva esso che non si movesse lo sdegno e la tumid’ira dei potenti. Col non passare sopra la bilancia, che l’equo, cioè, ed il giusto non si oltrepassasse. Col non sedere sulla chenice, che s’ha a prendere cura eguale del presente e del futuro, poichè una chenice è il nutrimento di un giorno. Per mezzo del non mangiare il cuore significava di non macerarsi l’anima con angosce e dolori, e per quello che viaggiando non s’ha a volgersi indietro per guardare esortava