che vuol parlare del bene, del male, della virtù e della felicita dee cominciare dalla natura universale, dall’organizzazione del mando. Anzj pretendono gli Stoici non doverci noi occupare di fisica che per distinguere il bene ed il male, non essendo la vita virtuosa che una vita regolata secondo l’esperienza di ciò che accade in natura, non altro essendo la nostra natura che una parte dell’intera natura. E però la loro morale si rannoda alle idee più generali e più elevate della fisica. Un altro legame di queste due parti di filosofia stoica consiste nell’idea dell’inclinazione; poichè questi filosofi, al pari di Aristotele, consideravano tutte le virtù fondate sull’istinto. Ora questo istinto è una proprieta fisica dell’animale, un movimento verso qualche cosa, movimento unito naturalmente e necessariamente coll’anima. La morale degli Stoici ha qualche legame eziandio colla loro logica, ma un legame meno stretto che colla fisica, un legame mediato, non operando la logica sulla morale che col contribuire alla conoscenza della fisica. — Ritter.“ Zenone stabilì la legge del dovere traendola da un profondo convincimento, e parlando come di una verità geometrica. — „I principj più osservabili del sistema pratico degli Stoici sono questi: L’onesto, [testo greco], è il solo bene che abbia valore: il vizio il solo male positivo; indifferente il resto. La virtù posa sulla sapienza, [testo greco], il vizio è una maniera di agire inconseguente, che risulta dalla ragione sdegnata o pervertita. La virtù, come solo bene, può sola farne giugnere alla felicità, [testo greco]. Non v’ha che una sola virtù ed un solo vizio, non suscettivo, nè l’una nè l’altro, di accrescimento o di diminuzione. Tutte le buone azioni sono equivalenti fra loro, e così le cattive. L’uomo virtuoso è esente da passione, [testo greco], ma non insensibile; (così vuol esser intesa l’[testo greco] degli Stoici). — Distinguono due specie d'uomini, buoni, [testo greco], cattivi, [testo greco] senza