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162 annotazioni

I fichi verdi e lo starsi al sole. — [testo greco]. Pare che F. Ambrogio leggesse [testo greco] se tradusse ad solem passis, intendendo dei fichi. Il Faber crede che s’abbia a leggere [testo greco], cioè fichi verdi e olive. — Il Borbeck traduce frutta solatie.

III. Se fosse di un colore co’ morti. — Il Borbeck se avesse passato il tempo co’ morti.

IV. E’ scrisse, la Repubblica, sulla coda del cane. — Casaubuono traduce sotto, tenendo ciò un’allusione alla costellazione del cane. Questa sua repubblica, celebratissima dagli antichi, fu lavoro giovanile e, a quanto pare, dettata per combattere Platone, sebbene, tra l’altre cose, vi si approvi, al pari di lui, la comunanza delle donne e dei beni.

Questi sono i suoi libri. — Alle opere di Zenone si può forse aggiugnere adesso un frammento che il Mai trasse da una raccolta vaticana (Script. veter. nova collectio). Sembra che questo passo facesse parte di qualche Lettera, non menzionata dagli antichi. Il Mai per altro, secondo Leclerc, ha torto di attribuire a Zenone le epistole di Aristone chio riferite dal nostro Diogene, le quali Panezio e Sosicrate tenevano per la sola opera di cui veracemente fosse autore Aristone.

VI. Portico vario ec. — Le pitture di Polignoto e Paneno avevano procacciato questo nome ([testo greco]) al più bell’edifizio d’Atene. Zenone co’ suoi discorsi parificò quel luogo lordato dall’uccisione di mille e quattrocento cittadini, vittime de’ trenta tiranni, e lo rese frequentato di nuovo. — Secondo il Borbeck pare ch’e’ lo scegliesse per essere un posto al tutto quieto.

VII. Immagine di bronzo. — „Questa fu la sola statua che Catone uticense, impossessandosi per la repubblica dell’isola di Cipro, non mise in vendita; perchè era, come