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CAPO IV.
Dionisio.
I. Dionisio il Disertore disse fine la voluttà per la grave circostanza di una malattia agli occhi: avvegnachè soffrendo assai, non osò chiamare indifferente il dolore.
II. Era figlio di Teofrasto, ed era della città d’Eraclea.
III. Narra Diocle, che fu prima uditore di Eraclide, suo concittadino, poi di Atessino e di Menedemo, finalmente di Zenone. Che da principio, essendo amante delle lettere, intraprese ogni maniera di poemi, ma che dopo aderì ad Arato imitandolo. Che separatosi da Zenone, si rivolse a’ Cirenaici, e andò ne’ bordelli e palesemente si diede agli altri piaceri.
IV. E’ passò di vita per inedia nell’ottantesim’anno.
V. Corrono questi suoi libri: Dell’apatia, 2 — Dell’esercìzio, 2 — Della voluttà, 4 — Della ricchezza, e della grazia, e della pena — Dell’uso degli uomini — Del buon successo — Degli antichi re — Delle cose che si lodano — Dei costumi dei barbari. — E questi sono i dissenzienti. Successe a Zenone Cleante del quale è a dirsi.