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136 | capo primo |
Zenone cizieo e Antipatro, ne’ libri Dell’anima, e Posidonio, dicono essere l’anima uno spirito riscaldante, poichè con questo noi respiriamo, e ci muoviamo per questo. Cleante crede che tutte l’anime durino in fin che duri il riscaldamento, Crisippo quelle dei soli sapienti. Otto dicono essere le parti dell’anima: i cinque sensi e le ragioni seminali che sono in noi, e la facoltà di parlare, e quella di ragionare. Vedere, come afferma Crisippo, nel secondo Delle fisiche, e Apollodoro, chiamano la tensione della luce in forma di cono fra la vista e l’obbietto, ma colla parte conica verso la vista, la base verso ciò che si vede; come allorquando pel disteso aere s’indica con un bastone quello che si osserva. Udire, l’aria tra chi parla e chi ascolta, percossalo giro, poscia ondante e cadente sulle orecchie, come è agitata l’acqua in uno stagno per circoli al cadervi dentro di un sasso. Il sonno credono farsi pel rilassamento del vigore dei sensi intorno alla facoltà signoreggiante. Insegnano essere causa delle passioni i rivolgimenti dello spirito.
LXXXV. Seme dicono essere ciò che può generare una cosa pari a quella da cui fu esso pure staccato. Il seme d’uomo, l’emesso dall’uomo, mescolarsi per mezzo dell’umido alle parti dell’anima, secondo la mistione proporzionata dei genitori. Crisippo, nel secondo Delle fisiche, dice essere uno spirito secondo sostanza, siccome è manifesto dai semi che si gettano in terra, i quali, invecchiati, non mettono per lo svanimento del proprio vigore. Ch’esso discenda dal totale dei corpi è opinione di Sfero; quindi essere generative tutte le parti