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132 | capo primo |
di tutte le cose, e in generale anche parte sua quella che espandesi per tutte le cose, la quale appellano con diversi nomi secondo le facoltà. Imperciocchè [testo greco] la chiamano, tutto essendo per essa; [testo greco], in quanto è cagione del vivere o nella vita contiensi; la dicono [testo greco] perchè coll’estendersi per l’etere ne è la reggitrice; [testo greco] perchè lo è nell’aria; ed [testo greco], come quella ch’è nel fuoco artificioso; e [testo greco], come quella che è nell’umido; e [testo greco], come quella ch’è nella terra. Parimènte anche con altre denominazioni la designarono in relazione ad alcuna proprietà. Sostanza di dio chiama Zenone il mondo intero e il cielo. Stessa cosa anche Crisippo, nell’undecimo Degli dei, e Posidonio nel primo Degli dei. Antipatro, nel settimo Del mondo, chiama la sostanza di lui aerea; Boeto, nel libro Della natura, sostanza di dio la sfera delle stelle fisse.
LXXIII. Indicano per natura ora ciò che tiene insieme il mondo, ora ciò che fa germogliare le cose sulla terra. Natura è una facoltà che per se stessa ha movimento secondo la ragione seminale, e compie ed unisce ciò ch’essa produce in tempi determinati, oprando tali cose alla maniera di quelle da cui si separò. Ciò, dicono, tendere e all’utile e al piacere, siccome è palese dalla fabbrica dell’uomo.
LXXIV. Ogni cosa essere soggetta al destino, afferma Crisippo, ne’ libri Del destino, e Posidonio, nel secondo Del destino, e Zenone e Boeto, nell’undecimo Del destino. Il destino è da causa della connessione degli enti, o la ragione per la quale il mondo si governa.