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a forma di cono indichi essere desso più grande, e per la sua grandezza dovunque visibile; aver più del terrestre la luna, per essere più vicina alla terra. Nutrirsi poi questi corpi ignei e le altre stelle: il sole, dal gran mare, che è un fuoco intellettuale, la luna, secondo Posidonio, nel sesto del suo Trattato di fisica, dall’acque potabili, essendo mista all’aria e vicina alla terra; gli altri, dalla terra. Tengono costoro che gli astri sieno sferici, e la terra immobile. Che la luna non abbia luce propria, ma risplenda prendendola dal sole. Che il sole si eclissi ponendosela luna avanti di esso dalla parte che è verso noi, come scrive Zenone nel libro Dell’universo. Poichè e’ si vede quando, accostandosi alle congiunzioni, e si occulta e passa oltre di nuovo. E questo si può riconoscere mediante una catinella che contenga dell’acqua. La luna poi cadendo nell’ombra della terra. Il perchè si eclissa ne’ soli plenilunii, sebbene situata, per tutto il mese, diametralmente contro al sole: poichè movendosi per obliquo contro il sole, varia alternativamente in latitudine, essendo o più boreale o più meridionale. Allorquando per altro la sua latitudine è giunta verso quella del sole e quella di mezzo, trovandosi dopo diametralmente contro il sole, allora si eclissa. Muovesi poi la sua latitudine, secondo Posidonio, per le medie nel Cancro, nello Scorpione, nell’Ariete e nel Toro.

LXXII. Dio, credono gli stoici, essere un animale immortale, ragionevole, perfetto o intellettuale nella beatitudine, non suscettivo affatto di male, providente e al mondo e alle cose del mondo; non per altro avere umana forma. Essere artefice dell’universo e come padre