Pagina:Laerzio - Vite dei filosofi, 1845, II.djvu/146

130 capo primo

primo Del mondo, e Cleante ed Antipatro, nel decimo Del mondo. Panezio per altro dimostra incorruttibile il mondo. Che poi il mondo sia e animale e ragionevole e animato e intelligente, lo dice Crisippo, nel primo Della providenza, e Apollodoro lo afferma, nelle Fisiche, e Posidonio. Animale per modo da essere sostanza animata sensibile; poichè ciò che è animale è migliore di ciò che non è animale. Ora nessuna cosa è migliore del mondo, dunque il mondo animale. Animato poi come appare dall’anima nostro ch’è una parte staccata di là. Boeto per altro asseriva che il mondo non è un animale. Che sia uno, lo affermano Zenone, nel libro Dell’universo, e Crisippo e Apollodoro, nelle Fisiche, e Posidonio, nel primo del suo Trattato di fisica. Appellano tutto, al dire di Apollodoro, e il mondo e, in altra maniera, il sistema che proviene dal mondo esteriormente dal vuoto. Quello, il mondo, è finito, queto, il vuoto, infinito.

LXXI. Tra gli astri, dicono, essere le stelle fisse portate in giro con tutto il cielo, te erranti muoversi con moto particolare. Il sole fare il suo viaggio pel circolo zodiaco, e parimente la luna a modo di elice. Essere il sole un fuoco purissimo, secondo che scrive Posidonio, nel settimo Delle meteore, e più grande della luna, secondo lo stesso, nel sedicesimo del suo Trattato di fisica. Ed eziandio sferoidale, come afferma egli medesimo, a somiglianza col mondo. E però essere fuoco; perchè fa tutti gli uffici del fuoco; maggiore della terra per essere questa tutta illuminata da lui, ed anche il cielo: e che il produrre che fa la terra l’ombra