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zenone. 117

Delle passioni più principali sono, secondo che afferma Ecatone, nel secondo libro Delle passioni, e Zenone in quello Delle passioni, quattro generi: tristezza, timore, desiderio, voluttà. Secondo Crisippo, nel libro Delle passioni, tengono gli Stoici che le passioni sieno giudizj. Poichè è l’amor del danaro è una opinione che il danaro sia cosa onesta, ed è lo stesso dell’ebrietà, dell’incontinenza e di altre. Dicono essere il dolore uno stringimento di spirito irragionevole, ed una specie di esso la pietà, l’invidia, l’emulazione, la gelosia, l’angoscia, la noja, il languore, la tristezza, la costernazione. La pietà dunque essere un dolore per chi ingiustamente patisce un male; l’invidia un dolore per gli altrui beni; l’emulazione un dolore perchè si trovi in altrui ciò che si desidera per sè; la gelosia un dolore perchè si trovi anche in altri quello che abbiamo pur noi; l’angoscia un dolore che opprime; il languore un dolore permanente per raziocinii, o crescente; la tristezza un dolore penoso; la costernazione un dolore irragionevole, che consuma e toglie di vedere le cose presenti. La paura è la preveggenza di un male. Alla paura si riferiscono eziandio lo spavento, il timor del lavoro, la vergogna, lo stupore, la confusione, l’ansia. Lo spavento quindi è una paura che incute terrore; il timor del lavoro la tema di futuri lavori; la vergogna il timore dell’ignominia; lo stupore un timore per l’immaginazione di cose insolite; la confusione un timore con cessazione di voce; l’ansia un timore di cosa sconosciuta. — La concupiscenza è un desiderio irragionevole a cui sono subordinate anche queste cose, il bisogno, l’odio, la discordia, l’ira, l’amore,