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come: Se la virtù giova, il vizio nuoce. Falsi que’ che nelle premesse hanno alcun che di falso, o non sono conchiudenti, come: Se è giorno, è chiaro; ma è giorno; dunque Dione vive. E vi sono ragionamenti possibili e impossibili, e necessarj e non necessarj, e ve n’ha alcuni non dimostrabili a cui non è mestieri dimostrazione. Altri sono appo altri, ma cinque presso Crisippo, per mezzo de’ quali si tesse ogni ragionamento, e di cui si fa uso ne’ concludenti, ne’ sillogistici e ne’ tropici. Primo è il non dimostrabile, in cui ogni ragionamento componesi del congiunto e dell’antecedente, dal quale un congiunto incomincia, e quel che finisce conchiude, come: Se il primo, il secondo; ma il primo; dunque il secondo. Secondo è il non dimostrabile, il quale, per via del congiunto e dell’opposto all’ultimo termine, ha la conclusione opposta all’antecedente, come: Se è giorno, è chiaro; ma è notte; dunque non è giorno. Poichè la minore nasce dall’opposizione nell’ultimo termine, e la conclusione dall’opposizione nell’antecedente. Terzo è il non dimostrabile, che per mezzo di una negazione complessa, e di una parte di quella complicazione, inferisce l’opposto del resto, come: Non è morto Platone e vive Platone: ora è morto Platone; Platone dunque non vive. Quarto è il non dimostrabile, che per mezzo di separazione e di una parte esistente in quella separazione, conchiude l’opposto del resto, come: O il primo o il secondo; ma il primo; dunque non il secondo. Quinto è il non dimostrabile, nel quale ogni argomento si ordina per via di separazione e di una parte op-