non semplici quelle che constano di una proposizione o di proposizioni ambigue. Di una proposizione ambigua, come: Se è giorno; di più proposizioni, come: Se è giorno, è chiaro. Nelle proposizioni semplici avvi e l’enunciativo e il negativo e il privativo e l’attributivo e il definitivo e l’indefinito; nelle non semplici il congiunto, l’aggiunto, il complicato, il diviso, il causale, e ciò che dichiara il più e ciò che dichiara il meno. E la
proposizione enunciativa, come: Non è giorno. Specie di questa la sopraenunciativa. Sopraenunciativa è l’enunciativa dell’enunciativa, come: Non giorno non è, che stabilisce: Il giorno è. Negativo è ciò che consta di una particella negativa e di un attributo, come: Nessuno passeggia. Privativo ciò che consta di una particella privativa e di una proposizione, secondo la sua forza, come: Inumano è costui. Attributivo è ciò che consta di un caso retto e di un attributo, come: Dione passeggia. Definitivo è quello che consta di un caso retto dimostrativo e di un attributo, come: Costui passeggia. Indefinito è quello che consta di una particella indefinita, o di particelle indefinite, come: Qualcuno passeggia; uno si muove. Tra le proposizioni non semplici è compresa, al dire di Crisippo, nelle Dialettiche, e di Diogene, nell’Arte dialettica, quella che si compone della congiunzione copulativa se. Questa congiunzione dimostra seguitare un secondo ad un primo, come: Se è giorno, è chiaro. L’aggiunto è, secondo che afferma Crini, nell’Arte dialettica, una proposizione che dalla congiunzione poichè si connette, cominciando da una proposizione e finendo in una pro-