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96 | capo primo |
ne’ suoi libri Della dizione e Delle cose che si dicono, pone anche il mezzo. Appellazione, secondo Diogene, è una parte del discorso che significa una qualità comune, come uomo, cavallo; nome è una parte del discorso che esprime una qualità particolare, come Diogene, Socrate; verbo è una parte del discorso significante, secondo Diogene, un semplice attributo, e secondo taluni, un elemento del discorso, senza casi, il quale significa un che di composto in relazione ad una o più cose, come: io scrivo, io parlo; congiunzione è una parte del discorso, senza casi, che collega le parti del discorso; articolo è un elemento del discorso che ha casi, e che distingue i generi dei nomi, ed i numeri, come [testo greco].
XL. Cinque sono i pregi del discorso: grecismo, perspicuità, brevità, convenienza, grazia. Grecismo è la frase corretta, secondo arte, e non la imitazione della consuetudine; perspicuità è una dizione che da vicino s’accosta al pensiero; brevità è la stessa dizione non avente che ciò che è necessario alla chiarezza d’una cosa; convenienza è la dizione adatta alla cosa; grazia è la dizione sfuggente l’idiotismo. Barbarismo, tra modi viziosi, è una dizione fuor dell’uso de’ beati Greci; solecismo un discorso mal ordinato nelle parti.
XLI. Poema, secondo che dice Posidonio, nella Introduzione alla dizione, è una dizione misurata o ritmica, con ornato eccedente la forma prosastica. Ritmica affermano essere la frase massima terra, divo etere. Poesia è un poema significativo, che contiene un’imitazione delle cose divine ed umane.