è un’opinione della mente, quale si genera nel sonno, e la fantasia è un’impronta nell’anima, cioè a dire una mutazione, siccome Crisippo, nel duodecimo Dell’anima, sostiene. Nè s’ha a tenere l’impronta come impronta di sigillo, dacchè è impossibile che molti tipi si facciano da uno stesso oggetto sopra uno stesso luogo. Intendesi per fantasia quella che da un oggetto esistente, secondo che esiste, è impressa, e dentro figurata e sigillata, come non si sarebbe potuto fare da cosa non esistente. Delle fantasie, secondo essi, alcune sono sensibili, alcune no. Sensibili quelle che per mezzo di uno, o più sensi si ricevono; non sensibili quelle che per mezzo del pensiero, come le incorporee e l’altre che pel discorso si comprendono. Quelle che sono sensibili nascono dagli oggetti esistenti per cessione e consenso. V’hanno fantasie anche di apparenza, le quali nascono come da cose esistenti. In oltre delle fantasie alcune sono razionali, alcune irrazionali. Razionali quelle degli animali ragionevoli; irrazionali quelle degli irragionevoli. Le razionali quindi sono della mente, le irrazionali non ebbero nome. Altre sono artificiali, altre non dell’arte; e però altrimenti si contempla l’immagine dall’artista, altrimenti dal non artista. Senso, secondo gli Stoici, dicesi e lo spirito, che dalla parte principale dell’anima a’ sensi proviene, e il comprendimento per mezzo di questi, e la fabbrica degli organi pe’ sensi, per la quale alcuni riescono manchi; e chiamasi senso l’azione. Il comprendimento delle cose bianche e nere, aspre e lisce si fa bensì, secondo loro, col senso; ma colla ragione quello delle cose che sono raccolte col mezzo della dimostra-