Pagina:Laerzio - Vite dei filosofi, 1842, I.djvu/85

56 capo vii periandro

Io vi accorrò, come voi vedrete, popolarissimamente. So che l’anno scorso vi trovaste raccolti presso i Sardi in Lidia; or dunque non temete di venire anche da me, tiranno di Corinto: chè i Corinzii del pari vi vedranno con piacere venire nella casa di Periandro.

Periandro a Procle.

VIII. Involontaria fu la nostra colpa verso la sposa; e tu commetti ingiustizia se deliberatamente mi rendi avverso il figliuolo. Il perchè o fa cessare l’inumanità di mio figlio, o prenderò l’armi contro di te. Ch’io già vendicava tua figlia, col far ardere ad essa le vesti di tutte le Corinzie.

IX. E scrisse a lui anche Trasibulo così:

Trasibulo a Periandro.

„Nulla risposi al tuo araldo; malo condussi in un campo di frumento, e mentre mi seguiva, troncai, percotendole colla verga, le più alte spiche. E ti dirà, se gli dimanderai, ciò che ha udito e veduto da me. Fa lo stesso anche tu, se vuoi raffermarti nel comando: togli di mezzo i principali fra i cittadini sia ch’e’ ti paiano nemici, sia che no. Ad uom regnante taluno eziandio degli amici è sospetto.“