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52 capo vi

re più lo studio che l’ignoranzaad usare la lingua in dir benead essere famigliare colla virtù, alieno dal vizioa fuggire l’ingiustiziaa proporre alla città le cose miglioria frenare la voluttàa nulla fare colla violenzaa educare i figlia comporre le nimiciziea non blandire la moglie, nè aver contesa con lei in faccia ad estranei, che l’uno accenna stoltezza, l’altro pazziaa non punire il servo ubbriaco, per non sembrare di esserloa menar donna di pari condizione, poichè, diceva, se la torrai di maggiore, acquisterai a padroni i parentia non deridere quelli che sono ingiuriati, perchè ti si faranno nemicia non superbire ne’ prosperi eventi, negli incerti a non avvilirsia saper comportare nobilmente i mutamenti della fortuna.

V. Morì vecchio avendo vissuto settant’anni: e gli fu posta quest’iscrizione:

     Cleobulo il sapiente estinto piagne
     Lindo sua patria che dal mare ha vanto.


VI. Disse l’apotegma: ottima cosa è la misura — E scrisse questa lettera a Solone:

Cleobulo a Solone.


„Tu hai certo molti amici e da per tutto una casa: ma io affermo, la democratica Lindo essere per tornare opportunissima a Solone. L’isola è in pien mare, e tu abitandovi nulla avrai a temere da Pisistrato, e gli amici accorreranno a te da ogni dove.“