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capo vi cleobulo | 51 |
Ognor scorrenti; ai fior di primavera;
Alle fiamme del sole; all’aurea luna;
Ai vortici marini opporre osava
Finii di monumento? Ai numi tutto
È inferiore. Spellano le pietre
Anco braccia mortali. È d’uomo stolto
Consiglio questo —
L’epigramma, d’altra parte, non può essere d’Omero, il quale, dicono, di molti anni fu anteriore a Mida.
III. Si riporta ne’ commentarj di Pamfile anche questo suo enimma: j
Dodici figli ha un padre ed ognun d’essi
Due volte trenta figlie, ch’han diverso
L’aspetto: queste bianco; nero quelle.
Sono immortali, eppur ciascuna muore.
Egli è l’anno.
IV. Le sentenze di lui che più hanno grido sono queste: Gli uomini, per la maggior parte, sono ignoranti e ciarlieri; ma soccorre l’occasione — Medita alcun che di pregevole — Non essere vano, ingrato — Diceva poi, doversi accasare le figlie per età fanciulle, donne per senno; insinuando con ciò che si avessero da educare anche le fanciulle — E diceva: Doversi beneficare gli amici perchè sieno più amici; i nemici per farsegli amici; onde evitare il biasimo dei primi, e le trame dei secondi — E: Quando alcuno esce di casa, vegga prima ciò che è per fare; e quando vi entra di nuovo, esamini ciò che ha fatto — Consigliava ad esercitate bene il corpo — ad essere più amanti dello ascoltare che del parlate — ad ama-