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32 | capo ii |
cevono, e quelli che non le ricevono — e, Dalla ricchezza nascere la sazietà; dalla sazietà l’insolenza.
XI. Stimò egli a proposito che gli Ateniesi regolassero i giorni secondo la luna. Vietò a Tespi di recitare e d’insegnare tragedie, siccome inutili menzogne; e quando Pisistrato ferì sè stesso, da quelle, disse, nascere tai cose.
XII. I consigli che dava agli uomini, come afferma Apollodoro nel suo libro intorno alle sette dei filosofi, erano questi: Abbi più fede alla probità che al giuramento — Non dire menzogna — Medita le cose preclate — Non essere sollecito a procacciarti amici; i quali se ti sarai procacciati non dispregierai — Comanda, prima imparando a obbedire — Consiglia, non le cose che piacciono più, ma quelle che sono migliori — Fatti guida la ragione — Non conversare co’ malvagi — Onora gli Dei — Rispetta i genitori.
XIII. Raccontasi di lui, che avendo scritto Mimnermo:
Senza cure moleste e senza morbi
Il mortai fato al sessagesim’anno
Me sorprendesse almen —
egli riprendendolo dicesse:
Ora s’hai fide in me, togli cotesto,
Nè invidiarmi se meglio io di te parlo!
Ma ricomponi con baldanza e canta:
Il mortal fato all’ottantesim’anno
Me sorprendesse almen —