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28 | capo ii |
cesse: I galli, i fagiani ed i pavoni, ornati di grazia naturale, e le mille volte più belli. Partitosi di là venne in Cilicia e fabbricò una città, che dal suo nome appellò Soli, e vi pose ad abitare alcuni pochi Ateniesi, i quali col tempo, imbarbarita la lingua, furono detti solecizare; e questi qui sono Solesi, Solii que’ presso a Cipro.
V. Ora, appreso che già Pisistrato si era fatto tiranno, queste cose scrisse agli Ateniesi:
Se per vostra cagion sola cotanti
Mali soffrite, non dovete parte
Imputarne agli Dei. Voi lo innalzaste,
Dandogli possa; e vil servaggio or voi
Per ciò n’avete. Della volpe segue
Ciascun di voi le tracce; uniti poi
Siete ìeggier di mente; chi alla lingua
E alle scorte parole di costui,
Nè badate all’oprar che ne consegue.
Così Solone.
VI. Ed a lui fuggitivo questa lettera scrisse Pisistrato.
pisistrato a solone.
„Nè io solo dei Greci m’impossessai della tirannide, nè come di cosa che non m’appartenesse, sendo della schiatta di Codro; poichè riprendo ciò che gli Ateniesi, concesso con giuramento e a Codro e alla sua stirpe, avevano ritolto. Del resto io non commetto peccato alcuno o contro gli Dei, o contro gli uo-