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26 | capo ii |
Ah folegandrio almeno o sicinite
Foss’io, mutata patria, e non d’Atene!
Già tale un grido fra le genti sorge:
Ecco un Attico, un uom che si fuggia
Da Salamina —
e dopo:
A Salamina andiam! la sospirata
isola si combatta, e omai sì tolga
Da noi tanta vergogna —
Di poi li persuase ad impadronirsi della Chersoneso in Tracia: ed affinchè non sembrasse che per sola violenza, ma anche per diritto si fossero impossessati di Salamina, fatti scavare alcuni sepolcri, mostrò essere i cadaveri rivolti all’oriente, ch’era il costume di seppellire degli Ateniesi; e che anzi gli stessi sepolcri guardavano il levante, e vi erano intagliati i nomi delle tribù, com’è proprio degli Ateniesi. V’ha chi dice ancora aver egli nel catalogo d’Omero, dopo
Aiace conducea da Salamina
Dodici navi —
inserito
— e presso le ateniesi
Falangi pose il campo. —
III. D’allora in poi così egli ebbe affezionato il popolo, che questo di buon grado lui avrebbe voluto anche a tiranno. Ma egli nol sostenne, che anzi avendo ciò sospettato di Pisistrato, suo congiunto, siccome narra So-