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modo che il movimento circolare è più antico e più divino che il movimento in linea retta. Ei lo chiama secondo un’antica tradizione l’etere. Quest’elemento non ha nè pesantezza nè leggierezza, perchè e’ non tende nè verso il centro, nè verso l’alto. Non è soggetto alle imperfezioni, alle quali di altri elementi sono soggetti; è impassibile, perchè nel movimento circolare che di è proprio non incontra alcuna opposizione; ei non ha per conseguenza che un movimento locale e sul posto, e non un movimento d’aumentazione o di diminuzione, nè un movimento di trasformazione, di nascita o di morte. Il cielo e le stelle provengono da esso; come loro egli è eterno; il che provano del pari le tradizioni, le quali non attestano alcun cangiamento nel cielo. Se non esistesse che questo solo elemento, non vi sarebbe nè nascimento, nè morte, ma unicamente movimento. — Ritter.

Prima perfezione, [testo greco][testo greco], perfezinne, atto, continuità di movimento nella materia ec. Così il Lessico. — Osserva Ritter che in Aristotele non v’ha differenza di sorta tra energia e entelechia. Queste espressioni, dice egli, vi sono adoperate assai spesso indifferentemente l’uno per l’altra. Trovasi una spiegazione di entelechia nel lib. II, 4, De An. [testo greco]. In questa spiegazione è mestieri ricordarsi che [testo greco], come idea, e [testo greco] suonano una stessa cosa pel nostro filosofo. Secondo questa spiegazione, l’entelechia significherebbe la forma del materiale; ina ella è troppo ristretta, poichè l’ente primitivo è parimente chiamato entelechia. Met. XII, ec. — I peripatetici trassero questa celebre parola a significare tutto che loro parve. Narrasi perfino, che Erm. Barbaro ricorse al diavolo per saperne il senso, il quale con voce sottile e simile al sibilo, praetenuem et pene subsibilantem, glielo svelò col voca-