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418 | annotazioni |
da Epicuro, perchè le anticipazioni di questo non sono che la generalizzazione delle sensazioni stesse, mentre nel sistema aristotelico le forme della ragione, benchè non possano applicarsi che alle sensazioni, vi aggiungono, per costituire la conoscenza, un elemento, indipendente dall’esperienza. Seguiva da ciò, dovere la filosofia incominciare dal determinare le leggi interne della ragione, o in altri termini, essere primitivamente dipendente dalla logica. La logica in effetto è la grand’opera di Aristotele, la chiave di tutte le speculazioni, il legame che unisce tolte le parti de’ suoi immensi lavori. — La logica inchiudendo le leggi della dimostrazione, e quindi stesso della scienza, suppone, secondo questo filosofo, alcune nozioni indimostrabili che gli servono di base. Supposte queste basi, Aristotele divide la logica in tre parti. La prima tratta dei termini, espressioni delle idee; la seconda delle enunciazioni, espressioni dei giudizii; la terza del ragionamento. Siccome il ragionamento, ch’è l’istromento della dimostrazione generatrice della scienza, è l’oggetto proprio della logica, è necessano conoscere i suoi elementi. Egli si compone di proposizioni; bisogna adunque esaminare da prima le proposizioni. Ma le proposizioni si compongono esse stesse di termini; è mestieri adunque incominciare dai termini, che sono gli elementi primitivi del ragionamento.“ — De Salinis ec.
La dialettica pel verisimile. — Oltre la logica dimostrativa, che parte da ciò ch’è certo per giugnere a conclusioni certe, avvì una logica, la quale non è che l’arte delle congetture, che opera sul probabile, e che riceve il nome di dialettica. Le sue leggi sono fondamentalmente quelle della logica dimostrativa, il suo valore solo è diverso. — Fu detto che Callistene abbia mandato ad Aristotele un compiuto si-