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annotazioni | 409 |
IV. Si partì da Platone che tuttora vivea. — Gli antichi hanno già ribattuta questa tradizione d’ingratitudine.
Sino all’unzione. — Cioè sino all’ora destinata all’unzione.
Passeggiatore. — Peripatetico è piu verisimile che derivi dal sito che dall’atto del passeggiare.
Educandoli anche alla maniera dei retori. — La sua scuola non era una semplice scuola di filosofia; vi si apprendeva tutto che allora serviva alla coltura dello spirito, massime l’eloquenza. Aristotele si trasferiva al Liceo due volte il giorno, e i suoi scolari erano divisi in due classi. La mattina esercitava la prima alle ricerche profonde della filosofia; la sera tutti quanti amavano un’istruzione più comune e desideravano udirlo. Il primo genere d’insegnamento chiamavasi acroamatico o acroatico, il secondo exoterico. È naturale che a’ primi esercizi non prendessero parte che discepoli provati e maturi. Questa divisione, come vedremo, passò anche nelle sue opere.
V. Si recò da Ermia l’eunuco. — Ermia, eunuco sin dall’infanzia, e successivamente schiavo di molti, meritò, per l’ingegno e per la virtù di succedere ad Eubulo che fu l’ultimo de’ suoi padroni, e che erasi fatto tiranno degli Atarnei. Narrasi che il povero Ermia, a somiglianza di un nostro musico celebratissimo, non sapea comportare, che in sua presenza si parlasse di nessuno strumento che potea rammentargli il taglio patito.
Scrisse ad Ermia un peana. — Ateneo dice ch’era uno seolion, specie di canzone convivale.
VI. Poscia fu in Macedonia presso Filippo ec. — Aristotele godette di un grande favore presso Filippo; anzi alcuni credono che non da Alessandro, ma da questo fosse rifabbricata, a sua intercessione, Stagira, e che vi si aprisse anche