Questa pagina è stata trascritta e formattata, ma deve essere riletta. |
402 |
CAPO VI.
Eraclide.
I. Eraclide di Eutifrone, eracleote del Ponto, era uom ricco.
II. In Atene da prima s’accostò a Speusippo; poi fu discepolo de’ Pitagorici e imitatore di Platone; da ultimo, al dire di Sozione nelle Successioni, scolaro di Aristotele.
III. Egli usava abiti molli, ed era corpulento a segno che gli Attici non pontico lo chiamavano, ma pompico; ed avea l’andare facile e grave.
IV. Di costui si hanno opere bellissime ed ottime. Tra i dialoghi sono morali: Della giustizia, tre — e uno Della temperanza — e Della pietà, 1 — e Della fortezza, 1 — e in generale Della virtù, 1 — ed un altro — Della felicità — Della signoria, 1 — e Delle leggi, 1 — e Delle cose affini a queste — Dei nomi, 1 — Convenzioni, 1 — L’amoroso per forza e Clinia, 1 — Sono fisici: Della mente — Dell’anima — e separatamente Dell’anima — e Della natura — e Dei simulacri — Contro Democrito — Delle cose che sono in cielo — Delle cose che sono in inferno — Delle vite, 1, 2 — Cagioni dei mali, 1 — Del bene, 1 — Contro le opinioni di Zenone, 1 — Contro le opinioni di Metrone, 1, — Sono gramaticali: Dell’età di Omero e di Esio-