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CAPO V.


Demetrio.


1. Demetrio di Fanostrato era falereo. Egli udiva Teofrasto.

II. Essendo oratore presso gli Ateniesi governò dieci anni la città, e fu stimato degno, di trecensessanta immagini di bronzo, di cui la maggior parte era sovra cavalli e bighe e quadrighe, condotte a fine in meno di trecento giorni, tanta sollecitudine vi si pose. Demetrio magnesio negli Omonimi dice ch’ei fu capo della repubblica quando, fuggendo Alessandro, Arpalo venne in Atene. Molte cose e utilissime alla patria fece nel suo reggimento; poichè e di entrate e di edifizi accrebbe la città, sebbene e’ non fosse di stirpe nobile.

III. Era egli, al dire di Favorino nel primo dei Commentari, della famiglia di Conone, civile per altro ed illustre.

IV. Vivea, come afferma lo stesso nel primo, in compagnia di Lamia sua innamorata.

V. E come racconta nel secondo, avea anche ceduto all’amore di Cleone.

VI. Didimo ne’ Simposiaci dice che era chiamato da non so qual cortigiana Grazioso-palpebre e Raggiante.

VII. Narrasi che avendo perduti gli occhi in Alessandria, nuovamente e’ gli ottenne da Serapide; il perchè compose gli inni che sino a oggi si cantano.