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376 | capo primo |
giungono presso che al numero di quattrocento, almeno le non controverse; poichè si spacciano per sue molte altre opere e sottili apotemmi detti a voce e non iscritti.
XIV. Furono otto Aristoteli. — Primo, quest’esso. — Secondo, colui che amministrò la città d’Atene, e del quale vanno attorno eleganti discorsi giudiziali. — Terzo, colui che scrisse sopra l’Iliade. — Quarto, un retore siciliano che scrisse contro il Panegirico d’Isocrate. — Quinto, quello che fu soprannomato Favola (Μύθος), famigliare di Eschine il socratico. — Sesto, un cireneo che scrisse dell’arte poetica. — Settimo, un maestro di scuola, di cui fa menzione Aristosseno nella vita di Platone. — Ottavo, un oscuro grammatico, del quale si ha un’arte del pleonasmo.
XV. Dello Stagirita v’ebbero molti chiari discepoli; ma celebratissimo essendo Teofrasto, di lui è mestieri parlare.