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CAPO VIII.


Lacide.


I. Lacide figlio di Alessandro era cireneo. Costui è il principiatore della nuova Academia e il successore di Arcesilao. Uom gravissimo e ch’ebbe non pochi seguaci.

II. Fu sin dall’infanzia amico della fatica e, quantunque povero, aggraziato ed affabile nel conversare.

III. È fama ch’ei fosse, nel governo della famiglia, di pasta assai dolce: poichè dopo di aver tratto fuori qualche cosa dalla dispensa, risuggellatala, vi gettava dentro di nuovo, per un buco, l’anello; affinchè non gli fosse tolto e portato via nulla di ciò ch’egli avea posto in serbo. Di che fatta accorta la servitù, rompevano dopo il suggello e ne portavano quanto volevano, quindi allo stesso modo, pel foro, gettavano l’anello nella dispensa; il che fecero senza mai essere scoperti.

IV. Lacide teneva la sua scuola nell’Academia in un orto fattogli apprestare da re Attalo, e da lui appellato Lacideo; e fu il solo, di cui s’abbia memoria, il quale vivendo affidasse la scuola a Telecle e ad Evandro focesi. — Ad Evandro successe Egesino da Pergamo; a costui Carneade.