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arcesilao | 327 |
sersi empiuto troppo di vino schietto, già tocco l’anno settantesimo quinto, accetto agli Ateniesi come nessuno. V’ha di nostro su lui:
Arcesilao, perchè, perchè mai tanta
Copia divino pretto hai trangugiata,
Sino a caderne fuor dai sensi? Duolmi
Non tanto perchè tu morto ne sia,
Quanto perchè tu hai le Muse offeso
Non misurati calici adoprando.
XXI. Vi furono tre altri Arcesilai: un poeta della vecchia commedia; un altro di elegie; ed uno statuario, pel quale Simonide compose quest’epigramma:
La statua di Diana è questa: vale
Il prezzo di dugento dramme parie
Coll’impronta del capro. Esercitato
Dalle man di Minerva oprolla il degno
D’Aristodico figlio Arcesilao.
Il filosofo di cui s’è parlato, secondo che afferma Apollodoro nelle Cronache, fiorì intorno la cenventesima olimpiade.