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322 capo vi.

disse interrompendolo:

                      Donna
     Che mai d’aspro e non solito mi vai
     Cianciando?

Ad un’abietto chiacchierone che gli dava molestie, disse:

     Nel conversare petulanti i figli
     Nascono degli schiavi.

Di uno che andava ripetendo molte frivolezze: Non gli è toccata, disse, che una nutrice molesta. — Ad alcuni nulla rispondeva. — Ad un usuraio che amava erudirsi, e che diceva di ignorare qualche cosa, disse:

     I passaggi dei venti empion l’uccella
     Fuor quando ha l’uovo.

Questi versi sono tolti dall’£nomao di Sofocle. — A non so qual dialettico alessineo, il quale non sapeva dir cosa che degna fosse di Alessino, raccontò ciò che Filosseno fece ai mattonieri; cioè, che avendoli colti, che stavano cantando alla peggio le cose sue, e’ si mise a calpestare i loro mattoni, dicendo: Come voi le cose mie ed io guasto le vostre.

XII. Per il che era avverso a coloro che non avevano a tempo opportuno intrapresi gli studi. — Nel disputare usava quasi naturalmente di questo modo: Dico io, e, Non sarebbe di quest’avviso il tale; pronunciandone il