Pagina:Laerzio - Vite dei filosofi, 1842, I.djvu/344


senocrate 309

fo, che scrisse elegie non felicemente. Ed è cosa solita, poichè i poeti che si danno a scrivere in prosa, riescono, i prosatori che si mettono a poetare, inciampano; essendo manifesto, questo essere da natura, quello opera dell’arte. — Quarto, uno statuario. — Quinto, uno scrittore di odi, come dice Aristosseno.