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annotazioni 285

poichè questo lasciò indivisibile, quello entro divise in sei, formandone sette cerchi disuguali, con intervalli doppj e tripli, tre ciascuno, e ordinò che il muoversi de’ cerchi fosse in senso contrario, tre con pari velocità, quattro fra loro e coi tre diversamente, ma con movimento regolato.

Due cerchi congiunti. — Delle due linee, dice Cousin, formò due cerchi di cui il più piccolo tocca internamente il più grande in due punti, lontani l’uno dall’altro tutta la lunghezza del diametro del più grande, e loro impresse un movimento di rotazione intorno allo stesso punto. — Non diserti, questi cerchi, di composizione, mentre l’esterno conserva la sua unità e si muove con moto uniforme, l’interno è diviso in sette grandezze disuguali con velocità e direzioni diresse.

Quello della natura del medesimo, questo del diverso. — Il movimento del medesimo è quello che conviene a tutto l’universo, poichè questo movimento, eseguendosi intorno ad un punto centrale, si opera sempre in un solo e medesimo luogo, seguendo l’immagine della verace ragione. Sembra, per converso, che il movimento del diverso, della materia, sia un movimento di progressione in linea retta, poichè Platone attribuisse anche alle fisse, del pari che agli enti particolari, nella sfera delle fisse, un doppio movimento: l’uno il movimento del medesimo, seguendo il quale le fisse girano attorno di un punto centrale non uscendo il medesimo dal medesimo, e riflettendosi sempre sopra il medesimo; l’altro il movimento di progressione, che nulla ostante si eseguisce intorno al punto centrale del mondo, poichè è dominato dal movimento regolare del medesimo e dell’universo. — Ritter.

Questo situato secondo il diametro, internamente a sinistra, quello da canto a destra ec. — Diviso il cerchio del diverso in più cerchi, il più grande di questi cerchi conserva sempre il suo primo diametro e i suoi due punti d’interse-