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vose; se non si obbedisce a quelle che esistono; se nessuna legge vi sia.

LXIX. In tre divide i contrarj. Così diciamo le cose buone essere contrarie alle prave, come la giustizia all’ingiustizia, la saggezza alla stoltizia e simili. Le cattive contrarie alle cattive sono, per esempio, la prodigalità all’avarizia, e l’essere collato ingiustamente all’esserlo giustamente, ed altre simili cattive alle cattive sono contrarie. Il grave poi al leggiero, e il veloce al lento, e il nero al bianco, come neutri a’ neutri sono contrarj. Dei contrarj adunque, altri sono contrarii, come le cose buone alle prave; altri, come le cattive alle cattive; altri, come alle neutre le neutre.

LXX. Tre generi di beni. Alcuni si possono possedere, altri sono partecipevoli, altri sussistenti. Possibili a possedere sono tutti quelli che si possono avere, come la giustizia e la sanità. Partecipevoli que’ che non si possono avere, ma a cui possiamo partecipare, come il bene stesso, che avere non è concesso e al quale è concesso partecipare. Sussistenti quelli cui nè partecipare, nè avere possiamo, ma devono sussistere, come l’essere dabbene e l’essere giusto, che sono un bene. E queste cose nè avere nè partecipare si possono, dovendo sussistere l’esser dabbene e l’esser giusto. Dei beni adunque alcuni si possono possedere; altri sono partecipevoli; altri sussistenti.

LXXI. Tre maniere di consiglio. Ve n’ha uno che si trae dai tempi passati, uno dagli avvenire, uno dai presenti. Quello che dal passato sono gli esempi: come, ciò ch’ebbero a patire i Lacedemoni allorchè si fi-