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annotazioni. | 197 |
tra i cinquecento presiedevano agli affari, si mantenevano del pubblico coloro che avevano resi importanti servigi allo stato, i vincitori olimpici ed altri.
Coll’aggiunta di ottanta voti — La pena, se non era determinata, potea per legge scegliersi dal reo. Quindi sarebbe stato facile a Socrate causarsi dalla morte, imitandola col carcere, coll’esilio o coll’ammenda. Ma la scelta della pena parvegli una tacita confessione di colpa. L’elogio ch’e’ fece di sè, la sua fermezza, si stimò da’ giudici, per la maggior parte volgo, una nuova arroganza, e gli valse la indignazione di molti, e però se tre soli voti in favor suo mancarono alla parità dei suffragi per mandarlo assolto la prima volta, molti giudici che gli erano stati favorevoli aderirono alle conchiusioni di Melito, e la sentenza di morte fu pronunciata coll’aggiunta di altri voti ottant’uno. — „Non credè Socrate di dover porgere suppliche per non morire: anzi stimò essergli or mai opportuna la morte. — E volendo i di lui famigliari portarlo via di nascosto; non volle seguitarli, anzi pareva - che li beffasse interrogandogli se sapessero luogo alcuno fuori dall’Attica inaccesso alla morte. — Il morire, diceva, non è per me vergognoso, ma per quelli che lui hanno condannato“ — Senofonte.
Dopo molti giorni bebbe la cicuta. — „Accadde che il giorno innanzi il giudizio fosse ornata la poppa della nave, la quale gli Ateniesi mandano ogni anno a Delo. — Quando si dà principio allo spettacolo, hanno essi legge che si purifichi la città, nè in quel tempo si uccida alcuno pubblicamente, finchè la nave pervenga a Delo, e di nuovo da Delo se ne ritorni ad Atene — sì che fu Socrate lungo tempo in prigione fra il giudizio e la morte.“ — Platone.
— Cicuta e Socrate sono nomi che da secoli vanno congiunti. Eppure nè le memorie dei contemporanei, nè il potere venefico della cicuta ci persuadono a riguardarla come strumento