Pagina:Laerzio - Vite dei filosofi, 1842, I.djvu/222


annotazioni. 189

cercò altri mezzi d’istruzione fuori di quelli che si rinvenirano in Atene. Se eccettui la spedizione di Potidea, di Delio e di Amfipoli, in cui militò ed ebbe nome di guerriero intrepido e fedele a’ suoi doveri, egli non abbandonò mai Atene; la qual cosa mostra alletto al suo paese natio, ch’ebbe carissimo a cagione della libertà che vi si godeva, ch’era da Socrate apprezzata sopra tutto, nulla temendo più della dipendenza, e conducendo per quella una vita povera con pochi desiderii e senza bisogni.“ — Ritter.

Un palombaro di Delo. — [testo greco]. Dice Socrate che sprofondandosi in così oscure dottrine era mestieri di saper nuotare come i palombari di Delo, che s’immergevano sott’acqua senza affogare. Al libro di Eraclito si era apposto il soprannome [testo greco]. — Veggasi Erasmo negli Adagi.

Rimasto un intera notte in una positura. — È un fatto che appalesa con quanta forza Socrate si abbandonasse all’oggetto della sua contemplazione. Vera estasi o rapimento di spirito, che gli antichi ben compresero sotto l’idea di mania. Socrate sapea frenarne gli eccessi, ed anche farla scopo della sua ironia. Spesso a mezzo di un banchetto, per lungo tratto un pensiero lo rendea immobile — il rumore di un accampamento non valea a distorlo da lunghe meditazioni. Ecco ciò che a Potidea gli successe: „Caduto una volta in qualche meditazione, sin dal mattino si stette fermo nello stesso luogo pensando, nè potendo spiegare ciò che meditata, rimase colà senza muoversi. Ed essendo già mezzo giorno, avvedutesene i soldati si maravigliarono — e già soprastando la notte, ed essendo cenati, posero intorno a lui i letti per osservare se anche la notte durava. E Socrate si rimase fermo in piedi fino all’aurora seguente, ed al nascere del sole, salutando il quale, si partì.“— Plat. Convito. — Il sol nascente ricordò al buon Socrate l’ora della sua preghiera. Duolci che nel viaggio di Anacarsi si