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188 annotazioni.

conda, perchè non assentita da veruna antica testimonianza. Che e’ non ricevesse alcuna filosofica educazione ce lo assicura Senofonte ove appella il figlio di Sofronisco [testo greco].

IV. Essere sue le Grazie vestite ecc. — Due volte Pausania fa menzione di questo lavoro di Socrate. — Vestite, perchè tali si facevano allora.

V. Cioè posta una borsa ecc. [testo greco] — Lezione manchevole che fece supporre censi e usure. Coll’aggiunta di [testo greco], proposto da alcuni eruditi, il senso corre, e l’Huebnero vi assente.

VI. Conoscendo la contemplazione della natura nulla profittare per noi. — Socrate, come nel Fedone confessa, era vago di studii fisici; e tale ce lo dipinge Aristofane. Racconta ei stesso che lo studio dei fenomeni esterni considerati per se nol soddisfacessero affatto, e che cercasse un punto di vista più elevato e più intellettuale. Questo punto di vista, dice Cousin, fu il [testo greco] d’Anassagora che diventò per Socrate, e per suo mezzo la vera Provvidenza. Quindi lo studio delle leggi morali e delle cause finali sostituite a quelle dei fenomeni e delle leggi fisiche, è tutta la seconda epoca della vita di Socrate. Pensava, come dopo di lui Epicuro, che le speculazioni sulle cose celesti non conducono a nulla, e che non senza ragione gli dei avevano rese facili le cose necessarie agli uomini, difficili le inutili. Debbesi a Socrate l’idea di una filosofia della vita e del mondo, la cui utilità è manifesta, qualunque sia lo stato in cui l’uomo si trova, e alla quale ogni individuo può partecipare per poco che la sua intelligenza sia capace di perfezionamento. — L’uomo dabbene di Socrate — [testo greco] — non è l’immagine della virtù ideale; il saggio è il cittadino, l’agricoltore, il soldato, l’artigiano, esemplare nelle sue determinate condizioni.

VII. Non ebbe mestieri di assentarsi. — „Socrate non