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ch’e’ faccia dipendere ogni sviluppo intellettuale dalla formazione degli organi corporei, osservando che gli animali irragionevoli hanno bensì, in alcune parti, qualche vantaggio sull’uomo, ma questi è ciò nulla meno il più ragionevole di tutti, perchè ha le mani e può per questo mezzo, aiutato dall’esperienza, dalla memoria, dalla scienza e dall’arte, far servire all’utile suo tutti gli altri animali. Forse Anassagora venne nella sentenza di credere la mente una forza dipendente dalla composizione dei corpi, ad oggetto certo di spiegare la natura animata. Elvezio rinverdì, fra moderni, l’ipotesi delle mani.
III. Ἑβδομήκοστος. Leggi col Meursio ὀγδοήκοστος.
IV. I principii particelle similari, ecc. - ὁμοιομερείας, veramente omogeneità di particelle similari. «Il nome di omeomerie che d’ordinario si dà alle parti costituenti primitive d’Anassagora, che che ne abbia detto Schaubach, non è altrimenti di questo filosofo. Se non l’usò il primo Aristotele, possono averlo inventato gli anassagorei. — Ritter. — A proposito di omeomerie non è fuor di luogo recare un passo notissimo di Lucrezio. Eccolo nella versione del Marchetti:
Ma tempo è di pesar con giusta lance
D’Anassagora ancor l’Omeomeria
Mentovata da’ Greci, e che non puossi
Da noi ridir nella paterna lingua
Con un solo vocabolo; ma pure
Facil sarà ch’ella si spieghi in molti.
Pensa egli adunque, che ’l principio primo
Che da lui vien chiamato Omeomeria,
Altro non fosse che una confusione,
Una massa, un miscuglio d’ogni corpo
In guisa tal, che in generar le cose