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annotazioni. 181

II. Morì quando Sardi fu presa. — Qui è manifesto errore.

Anassimene si considera scopritore dell’obbliquità dell’ecclitica per mezzo del gnomone. — Nulla si conosce circa la vita di lui. — Ci fu conservata da Stobeo questa sua bella massima: La povertà è l’istitutrice della sapienza, perchè è la madre del travaglio.


CAPO III.


Anassagora.


Visconti scoprì l’immagine di Anassagora sur una medaglia di bronzo di Clazomene patria del filosofo. „Il tipo, così il sommo archeologo, presenta un filosofo mezzo ignudo che tiene un globo in mano. Anche Pitagora e Ipparco, sulle monete di Samo e di Nicea, sono rappresentati col medesimo simbolo e nell’istesso costume. — In un’altra medaglia, della medesima città, una simil figura siede sopra un globo, segno evidente di apoteosi.“ Iconogr. Gr.

I. Discepolo di Anassimene. — Le strade corse da Anassimene e da Anassagora nella filosofia sono sì diverse, che al tutto difficile riesce considerare questi filosofi come usciti da una medesima scuola.

Aggiunse una mente alla materia. — Aggiunta, secondo Cousin, di un’idea pitagorica alla fisica ionica. — La disposizione dei fenomeni del mondo suggerì ad Anassagora il pensiero di una forza motrice, cui diè il nome νους — mente, intelletto, spirito, ec. ec. — Senofane ed Eraclito già aveano cercato il principio di tutte le cose in un essere intelligente. — Anassagora non differenziava la mente dall’anima; chiamava la mente cagione del bello e del giusto; concedeva alla mente la vista del passato e dell’avvenire.