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180 annotazioni.


CAPO II.


Anassimene.


I. Anassimene discepolo di Anassimandro. — Aristotele, come è detto, pone Anassimene a lato di Talete. Le dottrine e la cronologia confermano questa successione.

Disse principio l’aria e l’infinito. — Anassimene insegnava, principio di tutte cose essere l’aria infinita. Ciò si accordava coll’idea che l’aria circonda il mondo e che la terra, piatta come un foglio, è sorretta dall’aria. Questa sua idea cosmogonica è compresa nella dottrina che considera l’aria come principio di tutto, poichè tutto esce da quella ed in quella ritorna; e come l’anima umana, che pur altro non è che aria, ci domina, così il soffio e l’aria circondano e padroneggiano il mondo. — L’aria come principio od ente primitivo, era infinita, mentre finite erano le cose. — Pare ch’e’ non ponesse differenza tra Dio ed il mondo, e che per conseguenza ben potesse dire del pari, l’aria infinita essere Dio, e gli dei e tutto ciò che è divinò provenire dall’aria. — Il principio di ogni cangiamento facea consistere nel movimento eterno dell’aria, movimento che naturalmente conviene all’ente primitivo, qual principio della vita; chè il solo movimento rende possibile il cangiamento. Per la qual cosa sembra ch’e’ concepisse lo sviluppo del mondo come il procedimento eterno della vita ecc. — Per la scuola ionica si consulti particolarmente Ritter. Allo scopo nostro bastano questi cenni tolti da lui. L’idea di Anassimene pare che fosse in qualche modo riproposta da Franklin col far nascere tutto dall’aria.

Gli astri non muoversi sotto ecc. — Alcuni leggono ὑπό, altri ὑπὲρ γῆν. — Seguo Menagio e l’Huebnero.