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CAPO XIII.


Simone.


I. Simone ateniese, cojaio. — Costui, venendo Socrate alla sua bottega e ragionando alcune cose, di quello che si ricordava facea annotazione.

II. Ond’è che i suoi dialoghi appellano di cuoio. Sono trentatrè che vanno attorno in un volume. Degli deiDel buono Del belloQual è il belloDel giusto; primo, secondo — Della virtù; che non si possa insegnare — Della fortezza; primo, secondo, terzo — Della leggeDel favor popolareDell’onoreDella poesiaDella vita voluttuosaDell’amoreDella filosofiaDella scienzaDella musicaDella poesiaQual è il belloDell’insegnamentoDel ragionamentoDel giudicareDell’enteDel numeroDella diligenzaDel travaglioDell’avaroDella millanteriaDel bello (Secondo altri). — Del cortsigliareDella ragione, ovvero Dell’opportunitàDel malfare.

III. Dicono ch’e’fu il primo a disputare alla socratica; e che offerendogli Pericle di spesarlo e persuadendolo a venire presso di lui, rispose, che non avrebbe venduta la sua franchezza di parlare.

IV. Vi fu un altro Simone, scrittore di un’Arte rettorica; e un altro, medico, al tempo di Seleuco Nicanore; e non so qual statuario.