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144 | capo viii |
none, hai parlato ragionevolmente, e tu sei molto migliore di me; poichè io della nimicizia, tu dell’amicizia sei cagione. — E queste cose di lui si raccontano.
V. Vi furono poi quattro Aristippi. Quello di cui si è discorso — Secondo, quello che scrisse le storie degli Arcadi — Terzo, quello che fu educato dalla madre, figlio della figlia del primo — Quarto, quello ch’è uscito della nuova Accademia.
VI. Al filosofo cirenaico si attribuiscono questi libri: tre della istoria libica, mandati a Dionisio. — Uno contenente venticinque dialoghi, alcuni in attico, altri scritti in dialetto ionico, cioè: Artabazo — Ai naufraghi — Ai fuggitivi — Ad un mendico — A Laide — A Poro — A Laide, sullo specchio — Ermia — Il sogno — Ad un coppiere — Filomelo — A’ famigliari — A coloro che lo biasimavano perchè si procacciava vino vecchio e cortigiane — A coloro che lo biasimavano pel suo splendido banchettare — una lettera a sua figlia Arete — Ad uno che si esercitava nelle pugne olimpiche — Un’interrogazione — un’altra interrogazione — Cria, a Dionisio — Un’altra, su di un’immagine — un’altra, sulla figlia di Dionisio — Ad uno che si credeva disonorato — Ad uno che si affaccendava a consigliare — Alcuni affermano ch’egli abbia scritto anche sei libri di esercitazioni, altri che e’ non ne scrivesse affatto; e di questo numero è Sosicrate rodio. — Al dire di Suzione, nel secondo, e di Panezio, le opere di lui sono queste: Dell’educazione — Della virtù — Esortatorio — Artabazo — I naufraghi — I fuggitivi — sei libri di esercita-