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annotazioni | 93 |
VIII. Eran garzoni che pe’ lunghi trivii
Velocemente fean colle percosse
Le trottole girar — Segui le tracce
Di costor, disse — Ei v’andò presso, ed essi
Dicean: Tira alla pari — ecc.
οἱ δ´ ἄρ´ ὑπὸ πληγῇσι θοὰς βέμβικας ἔχοντες
ἔστρεφον εὐρείῃ παῖδες ἐνὶ τριόδῳ.
κείνων ἔρχεο, φησί, μετ´ ἴχνια. Χὠ μὲν ἐπέστη
πλησίον· οἱ δ´ ἔλεγον· τὴν κατὰ σαυτὸν ἔλα.
βέμβιξ — ἐργαλεῖον ὃ μάστιγι στρέφουσιν οἱ παῖδες κ. τ. λ. Strumento che fanno girare i fanciulli colla sferza ecc. — Suida — Vedi ancora Esichio, stessa parola. Dunque la nostra trottola e non la ruzzola, come traduce il Pagnini. Ma come giuocando alle trottole vi sta il τὴν κατὰ σαυτὸν ἔλα, il tibi parem agita? Non m’avvenne mai di udire che i nostri fanciulli gridassero tira alla pari, che così tutti i traduttori voltano il passo. Forse sarebbe stato meglio: batti, tira, tocca su quella (trottola) che è più vicina a te; se questo modo di dire fosse particolare al nostro giuoco piuttosto che a qualunque altro. — Pare che anche il Borheck nella sua traduzione tedesca siasi trovato nello stesso imbarazzo. Fattomi interpretare il passo, mi si disse aver così traslatato il testo: Ivi erano fanciulli che lanciavansi pel trivio in vorticosi giri, stringendosi pari con pari. Or segui l’orme di costoro, disse; ed ei si fece vicino ad essi. Pari con par disposti! gridavano gli uni agli altri i fanciulli ecc. Ed ecco, se m’appongo, il giuoco della trottola mutato nel nordico valtz! Che dunque conchiuderne? che troppo si è detto per una fanciullaggine.