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84 | annotazioni |
Mal contenuta le soverchi e passi:
O che rimpetto il mar gonfio le sorga
Là dove mette capo e la contrasti,
(Che spirando l’etesie aure soavi
Contro aquilone, allentano e a ritroso
Sospingon l’acque a la sorgente, ond’elle
Gittansi al largo e immobili ristanno.
Altre opinioni corredano fra gli antichi, che noi non racconteremo, e che si possono leggere in una nota dello Aldobrandino. Per far cadere quella del nostro filosofo basta l’osservare che l’etesie cominciano a soffiare quando è già sul finire il crescere del Nilo. — Omero nel IV dell’Odiss. chiama il Nilo διϊ≤πετής, e quindi primo di ogni altro seppe doversi il crescere di quel fiume alle piogge estive che cadono in Abissinia. Lo struggersi delle nevi e le piogge de’ tropici sono cagione colla loro regolarità del crescere periodico non del Nilo soltanto, ma del Niger, dello Zair, del Rio della Plata, e di altri fiumi.
X. Talete era nato il prim’anno della trentesima quinta olimpiade. — Osserva il Ritter non doversi gran fede alla cronologia di quest’epoca. Una tradizione generalmente sparsa assegna a Talete una più alla antichità, e vi è quella che gli fa predire l’eclisse di sole che pose fine alla guerra tra i Medi od i Lidii. Altri il dice vissuto poco dopo. Certo è solo ch’ei visse quando la sua patria fiorente e libera faceva un esteso commercio per mare e per terra.
Visse ai tempi di Creso cui promise ec. — Altri lo ha per favoloso. Così la pensavano Plutarco e il Bruckero e il Menagio e il Freret e lo stesso Erodoto, in cui si potrà leggere il modo che si spacciava tenuto da Talete per deviare quel fiume. Il chiar. Mustoxidi adduce in conferma del fatto di Talete lo scol. di Aristofane nelle Nuv. e Luciano