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più tornesi ma denari piccoli, frazioni del soldo ligure, e ai quali ragguagliavansi i caratti e persino i ducati; però di tali minuti pezzi non si coniò alcun effettivo restando sempre nominali, come nemmeno di aspri, essendo detto che dovevano servire i turcheschi, per il che non abbiamo veramente battuti in Scio che caratti, sempre contandoli per denari 6, e loro molteplici, e di questi non v’è dubbio che sono i tre pezzi sopra descritti. Non ci fu però possibile di venir a constatare quanti caratti fosssero in ciaschedun pezzo contenuti, stante la troppo grande varietà che s’incontra nel peso dei diversi esemplari che conosciamo appartenenti alla stessa specie, e trovando nessun rapporto tra essi e le monete che a quest’epoca lavoravansi sia in Genova che nelle isole dell’Arcipelago ancora indipendenti dagli Ottomani; onde lasciando che altri più fortunato possa risolvere questa difficoltà, passeremo a descrivere quelle che sono alle precedenti posteriori, ed appartengono ad una serie di anni nei quali tutte le monete sciotte sono segnate con due iniziali, cioè del nome e cognome dei podestà che reggevano l’isola, però come Giustiniani, e sempre omesso quello del proprio casato. Che con esse il nome di quel magistrato e non quello dello zecchiere si abbia voluto indicare lo prova il trovarsi sempre dopo l’iniziale del nome di battesimo la lettera I per Iustinianus, nome dei vari podestà succedutisi sino al 1563, sulle monete del qual anno evvi V · I · iniziali conosciute dell’ultimo supremo magistrato dell’isola, Vincenzo Giustiniani, già Garibaldo.

A capo di questa serie crediamo di dover collocare un pezzo piccolo (T. III, n.ᵒ 41) avente nel diritto il solito castello turrito con sopra un’aquila nascente, il tutto accostato dalle lettere L · I, ed attorno ☩ CIVITAS CHII, e nel rovescio una croce biforcata e ☩ CONRADVS REX R . Le lettere L. I. pare non debbano indicare altri che Lorenzo Giustiniani Banca, che fu podestà in Scio nel 148312. Quest’esemplare poi pesa

  1. «Il già lodato signor dottore Hopf fu quegli che cortesemente ci comunicò un lungo elenco di questi podestà da lui raccolti nell’archivio Giustiniani in Roma ed in Genova.»
  2. «L’autore anonimo della Storia di Scio, che conservasi nella biblioteca civica di Genova, scrisse che le lettere L. I. indicano Lazzaro Giustiniani, ma nessun Lazzaro si conosce podestà di Scio dopo l’anno 1400 onde abbiamo messo Lorenzo, che ci parve essere quello al quale con maggior probabilità si può dare questa monetina.»