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Qui, come vedi, molto mi verrebbe da dire per te e l’arte tua; e la materia per la lettera sarebbe trovata: ma questo non è il luogo.
Ti lascio dunque, pregandoti ad accettare, qualunque sia, questa Lezione, come segno di quell'alta stima e amicizia sincera ch’ebbi sempre per te. Me felice, se queste mie povere parole potranno raggiungere in parte lo scopo civile, che tu hai voluto dare alla tua tela, e che la tela, ne son sicuro, fra le tue mani raggiungerà.
Voglimi bene, e credimi cordialmente
Siena, 24 luglio 1868.
il tuo affez. Carlo Livi. |