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e la vita dell’operaio. | 37 |
è veduto talvolta continuare fino alla quarta generazione: ma allora il misero rampollo di questa stirpe miserrima, un bambino esile, malaticcio, ebete, idiota, non arriva allo stato adulto, e così quella stirpe si estingue!
35. Signori. La società ha di che paventare di questo nemico che si è assiso nel mezzo di essa: essa ha il diritto, anzi il dovere di difendersi. I filantropi, gli economisti, i medici igienisti, i parlamenti, i governi, v’hanno pensato e ci pensano seriamente. Le società così dette di temperanza hanno fatto qualche cosa, ma non tutto. Nate nel 1813 agli Stati Uniti, portate in Europa nel 28, esse si diffusero ne’ paesi più bevitori, vale a dire in Inghilterra e in Germania: ma i frutti non corrisposero interamente alle speranze e allo zelo degli uomini di buona volontà. La temperanza è madre di molte virtù: ma è anche figlia di certe altre: e quando queste non si son fatte vive ancora, la temperanza non può crearsi da sè medesima: sarebbe poco meno che un miracolo.
36. Per me non vi è davvero che un