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e la vita dell’operaio. |
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nicomii. Quel dotto Americano che vi ho rammentato dianzi, Eduardo Everest, mette a mille almeno nel corso di dieci anni quelli degli Stati Uniti d’America che affogarono ne’ liquori il bene dell’intelletto, e lo persero. Io credo che vi sia sbaglio d’un zero per lo meno: cioè, invece di mille, sieno dieci mila, che è quanto dire mille per anno. Difatti il D. Rusch ammette lo stravizio del bere, come causa, in un terzo circa de’ malati ricoverati nel manicomio di Pensilvania: ma statistiche recentissime fatte in America danno anche una proporzione più forte. In Inghilterra il Prichard e l’Esquirol attribuiscono a questa medesima cagione la metà de’ casi di pazzia. E lo stesso afferma il D. Macnisch per l’Irlanda e la Svezia. La Russia poi porterebbe il vanto su tutti i paesi; l’acquavite vi darebbe a’ manicomi l’ottanta per cento; e nel grande asilo di Pietroburgo in 997 pazzi accolti in dieci anni 837 sarebbero stati consumatori di liquori. Anche per la Germania i dottori Bergmann e Jacobi danno cifre piuttosto considerabili. In Francia si crede che l’a-