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e la vita dell’operaio. 19


vino? può vivere l'uomo senza di esso, vivere (s’intende) sano e robusto? Per uno fra voi che veda accennare che sì, ne veggo cento accennarmi di no. Chi mi accenna di sì, non macchiò mai l’acqua del sangue amabile dell'uve: ma badate bene, cotesti non potranno essere che qualche signore, di vita molto misurata e tranquilla, qualche signorina delicata e nervosa: mi par di vederli. E costoro hanno ragione. Essi non sono costretti, come voi popolani, a faticare di braccia e di schiena: essi si trovano ogni giorno la tavola imbandita di buone vivande: poco movimento nella macchina, dunque (perdonatemi il paragone volgare) poco bisogno di unger le rote: per essi il dio Bacco è come un nume senza religione. Ma per voi, che faticando molto di muscoli, consumate molta materia muscolare e molta forza, e perciò avete bisogno quasi continuo di reintegrare l'una e l’altra, non sarà certamente l’Igiene che vorrà venire a negarvi la soddisfazione, il diritto, di metter il fiasco paesano sulle vostre mense.