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Imperocchè la fama de’ nostri più celebri Eroi ristretta ne’ confini della Grecia non suona oltre il Caucaso o il Gange, nè trapassa agli Sciti Nomadi, agli Androfagi, agli Arimaspi, e molto meno agli Iperborei. Che se fosse vera la congettura della abitazione dei pianeti, quanto scarso non diverrebbe ognor più quello spazio della terra dove sia celebrato il nome di alcuno? E se questo spazio si paragoni alla immensità delle sfere, chi non sente una umile vergogna della vanità della fama? Che se quantunque angusta foss’Ella perpetua, sarebbe consolante aspettazione di ricordanza immortale. Ma le vicissitudini delle nazioni, le perturbazioni degli elementi, i diluvj, le combustioni, e tremuoti cambiano l’aspetto della terra, distruggono imperj, genti, città, e con esse ogni fama? Tacea il giovane per lo rispetto del suo institutore, più che per essere persuaso nella contesa. Quella fiamma che gli ac-